Dic 6

Class action: il tempo delle chiacchiere è finito

Nel primo pomeriggio di oggi, dopo un’attesa snervante, abbiamo finalmente discusso nel merito il ricorso per class action amministrativa che, a seguito della perdurante inerzia ministeriale, avevamo notificato ai Ministeri della Salute e dell’Economia e delle Finanze e poi depositato al TAR Lazio ancora nello scorso mese di giugno.
Preliminarmente desidero ringraziare i colleghi siciliani e romani che, intervenendo ad adiuvandum nel ricorso rispettivamente con alcune diecine e – addirittura – con alcune centinaia di assistiti, non ci hanno lasciato soli, ma hanno dimostrato nei fatti di aver pienamente condiviso la strategia adottata con i colleghi ricorrenti.
Prima dell’udienza l’avvocatura – che mai si era sentita in dovere di contattarci nei giorni precedenti – ha timidamente cercato di “strapparci” una richiesta di rinvio motivata con l’asserita imminenza della firma sul decreto, ma francamente – dopo essere appositamente venuti da Milano, Cagliari e Lecce – ci sono sembrati poco serio l’approccio e non convincenti le argomentazioni utilizzate.
Non è la prima volta che la controparte ministeriale, messa alle strette, tenta in modo assai bizzarro di stoppare le iniziative dei danneggiati in base a decisioni o fatti nuovi che, casualmente, si verificano sempre il giorno prima o stanno per accadere… è capitato diecine di volte anche in materia di indennizzo…
In sede di discussione abbiamo replicato a quanto scritto dal Ministero nelle proprie difese (un condensato di argomentazioni oggettivamente insostenibili su di una fantomatica natura “privatistica” – ?! – della procedura transattiva) ed abbiamo tutti evidenziato il non più tollerabile ritardo accumulato dal Ministero nella procedura, ritardo che proprio pochi giorni fa il Consiglio Stato ha affermato essere contrario anche all’art. 41 della Carta Europea dei Diritti fondamentali.
E ancora non abbiamo mancato di rimarcare il comportamento ondivago dell’Amministrazione che, con propria circolare, ha dapprima invitato le Avvocature distrettuali a sensibilizzare i legali dei danneggiati a chiedere rinvii nelle cause salvo poi, come dire (???!!!), “menare letteralmente il can per l’aia” per due anni limitandosi, dopo aver fatto correre tutti gli avvocati a completare la procedura telematica RIDAB entro il 19 gennaio 2010, a richiedere, all’evidente scopo di perdere tempo, il reinvio di atti e documenti già nella materiale disponibilità delle avvocature distrettuali e poi infine d’improvviso, cambiare strategia opponendosi alle richieste di rinvio… una farsa insomma…
Per tutta risposta l’Avvocatura ha negato l’esistenza di un provvedimento che in vece avevamo potuto vedere con i nostri occhi (la circolare che invitava a richiedere i rinvii nella cause pendenti) ed ha tentato maldestramente di portare la discussione su un tema, quello della necessità, avvertita dall’Avvocatura, di evitare di transare con soggetti con sentenze negative per prescrizione (così si è espresso l’Avvocato dello Stato), del tutto estraneo all’iniziativa della class action, come pure acutamente rilevato dal Presidente e comunque non idoneo da solo a giustificare due anni di attesa prima di prendere una decisione, qualunque essa sia (“siamo ben oltre il silenzio” ha laconicamente, ma significativamente rilevato il Presidente).
La causa è stata quindi trattenuta in decisione.
Naturalmente non mancheremo d’informarvi sugli ulteriori sviluppi.
Per concludere un doveroso chiarimento.
Personalmente, come ho più volte avuto modo di sottolineare a clienti e colleghi, sarei felicissimo se si realizzasse l’ipotesi del “superindennizzo” di cui allo schema di decreto legge del 5 maggio, ma se la volontà fosse stata e fosse reale la presente azione dovrebbe ed avrebbe dovuto rappresentare uno stimolo, non certo un ostacolo, considerato che la class action era stata preceduta dalla diffida ormai nove mesi or sono e che, nell’ambito di altra lodevole iniziativa giudiziaria, l’inerzia dell’amministrazione era stata censurata oltre un anno fa…
Chiunque dell’amministrazione statale sostenga il contrario (e cioè che la class action impedirebbe l’attuazione del maxi-decreto del 5 maggio) è in evidente malafede e tenta strumentalmente di precostituirsi un alibi per continuare a non fare gli interessi dei danneggiati, che dal primo gennaio (esemplificativamente) saranno costretti a pagare quasi tremila euro di contributo unificato (e quindi non spese di avvocato, ma spese in favore di quello stesso Stato che quel danno ha cagionato) per proporre un ricorso per cassazione avverso una sentenza di corte d’appello e ciò solo per mantenere in vita il contenzioso in essere in attesa che, “con comodo”, qualcuno si decida a risolvere il problema….
VERGOGNA.
Il tempo delle chiacchiere e dell’aria fritta è finito, ora è tempo di agire in tutte le sedi (la CEDU, per inciso, è già investita di numerosissimi ricorsi anche in tema di transazioni).
Buona serata

Avv. Simone LAZZARINI

Approfondimento pubblicato il 6 Dicembre 2011 - Tutti i diritti riservati Studio Legale Lazzarini.


  1. Eduardo 6 Dic 2011 | Rispondi

    Avvocato Lazzarini bsera, prima di tutto la ringrazio per le info che ci mette a sua disposizione in questo spazio. Poi volevo porle una domanda. Nel suo resoconto ad un certo punto scrive:”evitare di transare con soggetti con sentenze negative per prescrizione”.
    Quindi se ho capito bene per l’avvocatura di stato può essere considerato escluso solo chi si trova in questa condizione oppure no? Mi spiego, la maggior parte di noi ha sentenza di primo grado favorevole oppure senza sentenza ma con richiesta di risarcimento presentata oltre i 5 anni dalla 210. Se così fosse il numero degli esclusi in quel famoso decreto palumbo (chissà quando sarà pubblicato) potrebbe abbassarsi notevolmente. La ringrazio.

    • Simone Lazzarini 7 Dic 2011 | Rispondi

      Egregio Signor Eduardo,
      il modo in cui si è espresso l’avvocato dello Stato nell’udienza del 5 dicembre u.s. coincide con quanto nei mesi scorsi mi era stato riferito da un avvocato dello stato di milano circa le intenzioni che sembravano avere avvocatura e Ministero.
      Certamente, almeno per quanto mi riguarda, se l’intenzione fosse di escludere i soli soggetti con sentenza negativa il numero degli esclusi si ridurrebbe di oltre il 90%
      Tuttavia credo che soltanto la lettura del decreto interministeriale, se e quando verrà emanato, consentirà di scoprire le reali intenzioni dell’Amministrazione.
      Cordialità

      Avv. Simone Lazzarini

  2. Giovanni 7 Dic 2011 | Rispondi

    Gentile Avvocato, per come si sono messe le cose, sebbene abbia fatto richiesta di transazione, ho tuttavia deciso di mettere in esecuzione la sentenza a me favorevole emessa dopo otto (8) anni dal Tribunale. Non so quanto ancora dovrò aspettare ma l’importo è superiore a quello della transazione (consideri che mio padre è stato ucciso dalla cirrosi contratta a causa di trasfusioni di sangue) ed il mio Avvocato mi ha detto di non perdere tempo. Mi piace che lei sottolinei la mancanza di chiarezza da parte della Pubblica amministrazione ma nello stesso tempo ne sono terrorizzato. Ma davvero l’Avvocatura dello Stato porterebbe in Appello e poi in Cassazione le sentenze di condanna? E se, puta caso, dovessi soccombere, una volta riscosso il quantum, lo devo restituire?
    Grazie

    • Simone Lazzarini 7 Dic 2011 | Rispondi

      Egregio Signor Castiglione,
      condivido quando suggeritoLe dal Suo Avvocato.
      Peraltro in caso di ribaltamento dell’esito della causa in grado d’appello dovrebbe restituire quanto eventualmente percepito.
      Naturalmente, conoscendo le carte, il Suo avvocato saprà consigliarLa al meglio perchè può darsi che nel Suo caso, in tutto o almeno in parte, il diritto non sia prescritto (e la prescrizione sembra in generale l’unico reale ostacolo al riconoscimento del diritto al risarcimento) e quindi i rischi di ribaltamento dell’esito della causa.siano veramente molto ridotti.
      Cordiali saluti

      Avv. Simone LAZZARINI

      • Giovanni 12 Dic 2011 | Rispondi

        Ovviamente la ringrazio per la sua cortese risposta. Non credo che il diritto sia prescritto perchè la citazione del Ministero è avvenuta subito dopo la morte di mio padre (che, peraltro, aveva goduto dei benefici della L. 210/92, per un breve periodo). La commissione dell’Ospedale militare ha anche concesso l’una tantum dopo la morte. Nessuno ha mai sollevato il problema della prescrizione: Quello che mi chiedo (e Le chiedo) è quale sarà il comportamento dell’Avvocatura dello Stato considerando le spese da affrontare ed il tempo che ci vorrà. Nessun sa fare un calcolo costi-benefici?

  3. emanuela amato 7 Dic 2011 | Rispondi

    Buona sera, avvocato Lazzarini. Sono un’erede di soggetto danneggiato e defunto per carcinoma epatico, vorrei sapere se con l’eventuale firma del decreto Palumbo, anche per i defunti si compromette il risarcimento.
    La ringrazio anticipatamente e le auguro buon lavoro.
    Emanuela.

    • Simone Lazzarini 8 Dic 2011 | Rispondi

      Gentile Signora Emanuela,
      difficili dire cosa accadrà se e quando verrà firmato il decreto Palumbo.
      Basandosi sulle voci, direi che gli eredi dei soggetti deceduti non dovrebbero correre il rischio di essere tagliati fuori dalla transazione, ma paradossalmente potrebbero non avere convenienza ad accettarla se gli importi offerti dovessero essere eccessivamente bassi, considerate le liquidazioni medie che i tribunali riconoscono per il cosiddetto danno da perdita del rapporto parentale.
      Cordiali saluti

      Avv. Simone Lazzarini

  4. andrea 8 Dic 2011 | Rispondi

    Gent.mo Avvocato
    manifesto, purtroppo, il mio disappunto. Infatti, così come avete ivi anticipato, anche se ancora non completamente sicuro, probabilmente sarei uno dei compresi nel 10% non previsti, per pochi giorni di prescrizione, nell’eventuale transazione. Ma è possibile che, magari, un’altro contagiato che ha fatto causa solo entro i termini, o che addirittura non abbia nemmeno una sentenza, ne abbia diritto e altri, come me, ugualmente danneggiati, con una sentenza favorevole ed una no, invece non sia compreso? Doveva essere una transazione “sociale” e non “legale”. Siamo proprio in una bella Italia. Distinti saluti

    • Simone Lazzarini 8 Dic 2011 | Rispondi

      Egregio Signor Andrea,
      comprendo il Suo disappunto, ma credo che i conti si faranno soltanto alla fine, nel senso che se anche l’eventuale decreto dovesse tagliare fuori soggetti prescritti, lo stesso potrebbe comunque essere contestato ricorrendo in ogni sede, anche europea.
      D’altra parte, mettendomi nei panni dei funzionari ministeriali, presterei molta attenzione ad emanare un decreto che non sia in coerenza ed analogia con la precedente transazione.
      In conclusione auguroni e non si fasci la testa prima di averla rotta
      Cordiali saluti

      Avv. Simone LAZZARINI

      • andrea 8 Dic 2011 | Rispondi

        Intanto la ringrazio per la sua risposta e per la sua cortese disponibilità. Lo sò, forse siamo oramai un pò pessimisti, ma, come Lei sà bene, è da anni che assistiamo a continui stravolgimenti di fronte e a false promesse e, quindi, siamo abbastanza sfiduciati. Comunque, ci tengo a ringraziarla nuovamente. Cordiali saluti e buon lavoro

  5. emanuela amato 8 Dic 2011 | Rispondi

    Buona sera avvocato, grazie per la sua risposta e spero che l’eventuale risarcimento agli eredi, sia degno di un paese civile.
    Saluti e buon lavoro.
    Emanuela.

  6. Salvo 9 Dic 2011 | Rispondi

    Salve avvocato. Desideravo sapere se esce il decreto palumbo come si dice in parecchi blog….

    Grazie..

  7. Simone Lazzarini 10 Dic 2011 | Rispondi

    Egregio Signor Salvo,
    anch’io ho sentito queste voci, ma al momento non c’è nulla di ufficiale.
    Credo che quando uscirà il decreto lo sapremo tutti in contemporanea, come è giusto che sia, senza fughe di notizie o informazioni date sottobanco a taluni.
    Cordiali saluti

    Avv. Simone LAZZARINI

  8. Salvo 17 Dic 2011 | Rispondi

    EGREGIO AVVOCATO LE RIPORTO QUELLO CHE SI SCRIVE SUI BLOG:

    “”””Il decreto è stato firmato venerdì scorso dal Ministro e mandato al Min. delle Finanze. Non chiamiamolo decreto Palumbo perchè è quello riscritto dall’Avvocatura di Stato.

    Era stato predisposto dai funzionari precedenti che saranno chiamati in causa per i ritardi dalla class action dell’Avv. Lazzarini.

    Lunedì è arrivata al Ministero della Salute la diffida dell’Avv. Collerone, delle ass. Giambrone dei Talassemici e del Comitato Vittime Sangue Infetto, con allegata la richiesta di acquisizione dati da parte del TAR che vuole capire se il decreto del 2009 (di cui quello attuale è il decreto attuativo) sia in analogia e coerenza con la legge del 2007 e se ci siano state irregolarità e ritardi nell’applicazione della legge (la prossima udienza sarà a Marzo).

    Doverosamente il Ministero ha ritirato il decreto firmato per far luce sulla situazione (se non lo facessero si renderebbero responsabili al posto dei funzionari precedenti).

    Il Ministro vuole ricevere dei rappresentanti “qualificati” dei danneggiati, avvocati ed associazioni (grandi studi legali, ass. riconosciute dei malati). Ad oggi non ci sono stati incontri con nessuno. “””””””””

    LE CHIEDEVO E TUTTO VERO? E SE E SI, CHE TEMPI SI PROSPETTANO?
    GRAZIE

  9. Simone Lazzarini 19 Dic 2011 | Rispondi

    Egregio Signor Salvo,
    premesso che non mi reputo a capo di un “grande studio legale”, ma soltanto un professionista che cerca faticosamente di trovare la strada più ragionevole per la migliore tutela dei propri assistiti, mi sono stancato di fare “turismo amministrativo” e di essere convocato a tavoli che di tecnico hanno soltanto il nome.
    L’Amministrazione, senza inutili tavole rotonde o dibattiti, ha tutti gli elementi in mano, se vuole, per poter risolvere la questione delle transazioni mel migliore dei modi, e non si provi ad inventare la scusa (per non usare termini più scurrili) che la class action ha compromesso la buona riuscita del decreto del 5 maggio….
    “Combinando” gli intenti dell’iniziativa della class action con quella dei bravi colleghi siciliani potremmo dire che le due azioni non sono affatto in contrasto, ma sono complementari… in parole povere il Ministero deve sbrigarsi ad emanare non un decreto qualsiasi, ma un decreto che non contrasti con la transazione del 2003.
    Non credo occorrano altri due anni per rispettare tali semplici regole, ma l’impressione è che l’Amministrazione tenti di approfittare delle – a mio parere – solo apparenti divisioni tra i danneggiati, per perdere altro tempo, di qui l’opportunità di agire in sede giudiziaria per mettere termini precisi a chi deve provvedere.
    Comunque, per rispondere alla sua domanda, al di là della forma, a quanto mi risulta la sostanza è quella da Lei descritta.
    Cordialità

    avv. Simone LAZZARINI

  10. Salvo 20 Dic 2011 | Rispondi

    Infinitamente grazie le auguro un sereno natale e un felice anno nuovo………….Salvo

  11. baldino antonio 24 Dic 2011 | Rispondi

    BUON NATALE A LEI E FAMIGLIA COMPRESO IL CAGNOLINO !!!

  12. Francesca 4 Gen 2012 | Rispondi

    Francesca scrive
    Buongiorno Avvocato, leggendo il blog di Dario ho notato una nuova figura che vi aiuterà a sbloccare la transazione,da qui il coinvolgimento di noi malati cosa ne pensa? Le posto il commento nel caso in cui lei non lo leggesse.Attendo di sapere sue considerazioni Dario ti ringrazio per lo spazio, prezioso che offri ai malati. Conoscevo il sito solo per nome e, ad essere sincera non capisco quale sia stata la miccia scatenante di questi post su di me, che comunque, ripeto non trovo offensivi, ma solo espressione di giudizi legittimi da parte di chi li fa, almeno quelli che mi riguardano. Il mio pensiero riguardo ai post ¨ semplice: un invito a tutti di dire, ciascuno per se, cosa veramente vogliono trovare nella transazione e per quale motivo. Di fatto, ad oggi non essendoci alcun documento che perfeziona l’iter transattivo, ognuno apporti un suo contributo, per esempio sulla prescrizione, chi è favorevole, chi contrario, sulle cifre, sulle modalità di pagamento, su eventuali benefit che possono incidere sulla vita delle persone, per esempio chi è d’accordo a cifre leggermente più basse a fronte di spese farmaceutiche gratuite per tutti, sgravi fiscali per i malati che devono subire trasferte, quote per accessi ai lavori per quelli che, nonostante la malattia hanno la forza di lavorare. Ogni malato si faccia attore della transazione che vuole o vorrebbe. E’ un lavoro che fa bene ai malati, protagonisti unici della transazione. Ho notato che il post si basa molto sulle critiche a ciò che non c’è ancora, alle voci che si creano, che producono ansie e panico. Semplicemente, invece, ogni malato dia le direttive che vorrebbe vedere nel decreto…sul sito di Andrea il risultato è stato buono, i riscontri ottimi. Un punto di partenza per i giuristi, che poi potranno rendere le osservazioni in forma giuridica, una mano al Ministero che quando guarda il sito vede e capisce che anche i malati sono costruttivi, propositivi, pragmatici e magari prenderanno spunto!Un caro abbraccio a tutti! M. Serena Garberoglio

    • Simone Lazzarini 9 Gen 2012 | Rispondi

      Gentile Signora Francesca,
      penso che ogni contributo qualificato sia ben accetto per il raggiungimento dell’obiettivo comune e quindi anche il contributo della dottoressa, che credo di aver avuto il piacere d’incontrare nel 2010 in occasione di una conferenza in senato può essere certamente utile anche se temo da solo non risolutivo.
      Cordialità

      Avv. Simone LAZZARINI

  13. Salvo 9 Gen 2012 | Rispondi

    Avvocato novità, nuovamente tutto tace……

    • Simone Lazzarini 9 Gen 2012 | Rispondi

      Egregio Signor Salvo,
      ogni giorno che passa mi convinco sempre più che è stato utile agire con lo strumento della class action, per cercare di uscire dalla palude di chiacchiere inconcludenti dei tavoli cosiddetti tecnici.
      Il perdurante silenzio delle istituzioni sulla possibilità di approvare finalmente il decreto del 5 maggio dimostra purtroppo che, se l’Amministrazione non viene messa con le spalle al muro, difficilmente potrà vedersi la luce..
      Buona giornata

      Avv. Simone LAZZARINI

  14. Salvo 10 Gen 2012 | Rispondi

    Salve avvocato. Ascolti ho appena chiamata (e registrato la conversazione) con il numero del ministero allo 0659942424 per chiedere novità sulle transazioni. La signora mi ha risposto che il decreto è prento, che esce a fine mese, che si sanno gli importi e che si tratta di due trance di pagamenti la prima per i non prescritti e l’altra per i prescritti.
    A questo punto penso di aver parlato con il ministero e quella persona è stata messa li per rispondere ai malati e non prenderli in giro. Quindi sicuramente e vero che il decreto e pronto e che si sanno gli importi ma voi avvocati perchè non spingete affinchè venghino resi pubblici, che cosa c’è di così tanto segreto da nascondere……dato che pagheranno tutti……..

    • Simone Lazzarini 14 Gen 2012 | Rispondi

      Egregio Signor Salvo,
      La ringrazio per la preziosa segnalazione.
      Credo tuttavia che quello che dovevo fare per fare pubblicare il decreto e gli importi l’abbia già fatto quando con altri colleghi, ho deciso di agire con la nota class action amministrativa (preceduta da diffida), per la quale oltretutto credo che a giorni sarà depositata la sentenza.
      L’esperienza insegna che, finchè un atto non viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale tutto è possibile, ma a questo punto, sinceramente, credo spetti al Ministero della Salute – o al Governo, se fosse riesumata l’ipotesi del decreto del 5 maggio – rispondere con fatti concreti, nero su bianco, e non con il primo funzionario che capita al telefono (con tutto il rispetto) …come recita un’antico detto latino, verba volant, scripta manent…
      Detto questo, ha tutta la mia comprensione per un’attesa che francamente è diventata inaccettabile nei tempi e nelle modalità
      cordialità

      Avv. Simone LAZZARINI

  15. giovanni 13 Gen 2012 | Rispondi

    Caro Avv. Lazzarini io ho fatto la causa per la rivalutazione,vincendola, il 13-12-2011 chiedendo correttamente sia gli arretrati che l’adeguamento.Alla luce di quanto ho letto su altri siti e cioè che l’Avv. dello Stato riconosce l’adeguamento solo dal 2008 mi può e ci può spiegare per favore tutto questo cosa comporta.
    Grazie per la sua disponibilità.

    • Simone Lazzarini 14 Gen 2012 | Rispondi

      Egregio Signor Giovanni,
      l’orientamento dei giudici successivamente al deposito della sentenza della Corte Costituzionale è tornato ad essere unanimemente favorevole in quanto alla luce della dichiarata illegittimità Costituzionale della norma taglia-rivalutazione anche la Corte di Cassazione, con due decisioni del 27 e del 29 dicembre 2011 è ritornata sui suoi passi (e cioè al vecchio orientamento favorevole).
      Nononstante questo l’avvocatura dello Stato, che difende il Ministero sta cercando di “limitare i danni” per l’amministrazione affermando che, poichè prima del 2007 i talidomidici non percepivano neppure l’indennizzo, la rivalutazione sarebbe dovuta agli emotrasfusi soltanto a partire dal 2008 perchè sarebbe soltanto da tale anno che un’eventuale mancato riconoscimento della stessa anche agli emotrasfusi assumerebbe carattere discriminatorio.
      è una tesi piuttosto fantasiosa, ma questo mi ha convinto a non abbandonare il ricorso alla cedu che avevo proposto nell’interesse dei miei assistiti, nella speranza che Strasburgo dica chiaramente che, indipendentemente da profili discriminatori tra categorie di malati, è sbagliato di per sè non rivalutare l’indennizzo nella sua globalità.
      Nel Suo caso è quindi possibile che, pur avendo Lei vinto la causa, il Ministero l’appelli sulla scorta dell’interpretazione data dall’Avvocatura dello stato, ma mi sento di essere ottimista per lei su un favorevole epilogo.
      Spero di essere stato chiaro
      Cordialità

      Avv. Simone LAZZARINI

  16. giovanni 14 Gen 2012 | Rispondi

    Grazie Avvocato,come sempre la sua disponibilità e la sua chiarezza non hanno eguali.Ancora grazie.

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